Testimonianza di Valeria Bonacina

Un entusiasmo travolgente


Ho conosciuto Palma negli anni 70 quando, poco più che una ragazzina, ho cominciato a interessarmi dell’attività dell’associazione per la quale lavoravo Palma era una militante e una dirigente delle Acli già da molto tempo.
In quegli anni le problematiche femminili erano scoppiate e nelle Acli di Milano si era formato un gruppo di donne che diede vita alla nuova Commissione Donne. I temi erano quelli della famiglia, del lavoro, dei consultori, della legge 194. Naturalmente c’era la Palma che per le sua umanità ed esperienza era un faro per noi più giovani. Era anche in consiglio provinciale e in presidenza, come rappresentante della Commissione donne. Il presidente provinciale, Emanuele Ranci Ortigosa, ci dava molto spazio. E’ stata sicuramente una stagione in cui le donne hanno avuto un ruolo e una visibilità importante all’interno delle Acli.
Di Palma mi ha subito colpito la forte personalità, la passionalità e l’entusiasmo che metteva nelle cose che faceva e diceva. Mi ha trasmesso la voglia e l’entusiasmo rispetto ad alcuni temi. Abbiamo vissuto insieme un periodo molto denso e abbiamo fatto delle grandi battaglie.
Tutto quello che facevamo suscitava interesse, perché affrontavamo i temi in modo nuovo, partendo dall’esperienza diretta delle donne. Per esempio quando abbiamo organizzato il primo seminario autogestito in Val Formazza lo abbiamo presentato come “un seminario sulla condizione femminile, voluto da noi e gestito totalmente da noi”. Abbiamo sviscerato in tutti i suoi aspetti il tema della famiglia. Ricordo un seminario, al quale avevamo chiamato Chiara Saraceno, intitolato Donne, solitudine, famiglia che suscitò un dibattito molto acceso perché avevamo esaminato gli aspetti di solitudine e di isolamento che la donna vive in famiglia.
Abbiamo anche affrontato il tema dell’aborto, che ci ha investito come donne e come cristiane. Era difficile parlarne perché non si poteva prescindere anche da considerazioni sulla condizione della donna e sui rapporti sociali e il nostro sforzo era quello di non ridurre il dibattito ad un sì o ad un no all’aborto. Ritenevamo, infatti, che il problema vero da affrontare per cancellare questa piaga fosse quello più ampio della sessualità.
Abbiamo anche affrontato il tema del ruolo della donna nella Chiesa costituendo un gruppo di lavoro con altre donne credenti di altre esperienze associative
Una caratteristica di Palma che mi ha sempre stupito è la modernità di Palma. E’ sempre stata profeta, ha sempre guardato avanti. Credo che questa sia la ragione per cui la differenza di età non ha mai provocato disagio.
Un’altra capacità di Palma è quella di calarsi nei problemi delle persone, di comprendere, di farsi partecipe, di dare una mano nelle situazioni concrete.
Con l’impegno comune è nata un’amicizia che ancora adesso prosegue e mi piace pensare a Palma come ad una delle persone importanti della mia vita.